13 febbraio 2020 — Comunicato stampa

AP22+, un messaggio debole non risolve la crisi della Politica agricola

Il messaggio del Consiglio federale sulla Politica agricola 2022+ fa sperare, ma non è abbastanza coraggioso: le misure per combattere il cambiamento climatico vengono adottate solo su base volontaria e non prevedono alcun intervento sulla popolazione animale, che è troppo alta. Con la sua proposta, il governo viene meno ai suoi obiettivi ambientali, ma soprattutto non fa nulla per risolvere la crisi climatica e per fermare l'estinzione delle specie.

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Campo di grano in Svizzera
  • Le misure ambientali dell'agricoltura svizzera sono deboli. Per raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati è necessario introdurre misure più coraggiose. Misure – stando al contenuto del messaggio – inesistenti.
  • Le popolazioni animali, il cui numero è troppo alto, non subiranno cambiamenti. La proposta di abbassare l'azoto è insufficiente. I requisiti devono essere più ambiziosi e le scadenze più brevi.
  • Anche nella lotta contro il cambiamento climatico il Consiglio federale nega l'urgenza di intervenire: con la sua proposta, la Svizzera difficilmente raggiungerà gli obiettivi climatici fissati dall'Accordo di Parigi nel settore agricolo.

Eva Wyss, responsabile del progetto Agricoltura, WWF Svizzera:

«Per noi è un peccato che il Consiglio federale – visti gli enormi problemi legati al bestiame e alle emissioni di CO2 del settore agricolo – non abbia deciso di procedere in maniera più decisa».

«Abbiamo bisogno di strumenti efficaci e non solo di misure volontarie nel contesto dei pagamenti diretti».

La situazione sembra essere immutabile: l'agricoltura svizzera non rispetta tutti gli obiettivi ambientali previsti dalla legge. Eppure, anche questo settore dovrà affrontare grandi sfide in termini di impatto ambientale.

La Svizzera è “sovrafertilizzata”

Una popolazione animale in sovrannumero – nutrita con mangime importato - comporta un uso eccessivo di fertilizzanti, che di conseguenza danneggia la biodiversità. Risultato: il numero di specie diminuisce. Questo perché i fertilizzanti sono caratterizzati da un elevato contenuto di azoto che viene rilasciato nell'aria e raggiunge così aree ricche di specie, come prati secchi e zone umide. Queste aree sono soggette a troppi trattamenti legati all'uso di fertilizzanti. Le piante che amano i terreni poveri di sostanze nutritive vengono quindi sostituite da piante legate alla ricchezza di azoto, come il dente di leone. Se queste specie scompaiono, vengono meno anche i componenti di intere catene alimentari, dai quali dipendono, ad esempio, insetti o uccelli. Questa situazione insostenibile non può essere cambiata semplicemente con la riduzione dell’azoto, come prevede il progetto proposto dal Consiglio federale. Gli obiettivi di riduzione devono essere più ambiziosi, altrimenti sono a rischio tutti gli obiettivi ambientali.

I pesticidi e le gravi conseguenza su fiumi e acqua potabile

I pesticidi hanno effetti negativi sull'uomo e sugli animali. Anche in questo caso, la quantità - e soprattutto la tossicità - delle sostanze applicate deve essere ridotta in modo drastico. I costosi interventi di risanamento dei bacini di raccolta dell'acqua potabile combattono solo i sintomi, ma non saranno mai la “cura” al problema dei pesticidi in agricoltura. Pertanto, l'ancoraggio normativo dei progetti di abbassamento riguardo a pesticidi e sostanze nutritive, come richiesto dalla Commissione dell’economia e dei tributi - è l'approccio giusto. Ma ora ciò che conta è svilupparli in modo che raggiungano l’obiettivo. L’introduzione di una tassa d’incentivazione – a seconda della pericolosità della sostanza usata – è uno strumento valido. Tassa, che dovrebbe essere inserita nel caso si mancasse l’obiettivo.

Gli obiettivi climatici vengono ignorati

L'Accordo di Parigi obbliga la Svizzera a ridurre le sue emissioni di CO2 in tutti i settori. L'agricoltura svolge un ruolo chiave in questo ambito. È importante adeguare le popolazioni di bestiame alla superficie che si ha a disposizione a livello regionale, così come l’utilizzo di terreni coltivabili in modo coerente per la produzione diretta di alimenti vegetali destinati al consumo umano. Solo in questo modo l'agricoltura darà un contributo decisivo alla lotta contro il cambiamento climatico. Per raggiungere questo obiettivo, il Governo federale deve puntare su normative efficaci e su maggiori incentivi.

Incentivi errati sono all’ordine del giorno

Incentivi errati devono sparire, altrimenti qualsiasi progresso nella nuova politica agricola sarà inefficace. Per fare solo un esempio, è incomprensibile che il Consiglio federale continui a promuovere prodotti animali.  Inoltre, deve essere abolita la riduzione dell’IVA su prodotti come i fertilizzanti minerali e i pesticidi.

Contatto:

Susanna Petrone, responsabile della comunicazione, WWF Svizzera, susanna.petrone@wwf.ch, 076 552 18 70