Bilancio COP23: il bicchiere è mezzo pieno
La conferenza dell’Onu sul clima COP23, tenutasi a Bonn, si conclude con magri risultati ma comunque con prospettive chiare sui prossimi passi da compiere. Dopo un anno di turbolenze climatiche, il bilancio del WWF sulla conferenza è moderatamente positivo.
Oltre alle numerose ed eccezionali tempeste che hanno caratterizzato il 2017, anche nella politica climatica tira aria di burrasca. Nonostante le turbolenze che non l’hanno risparmiata, la COP23 non è stata spazzata via. «La stragrande maggioranza degli Stati mantiene alto lo spirito di Parigi», afferma Manuel Graf del WWF Svizzera, rappresentante delle organizzazioni ambientaliste nella delegazione ufficiale elvetica. A Parigi, gli Stati della Terra si sono impegnati per raggiungere un ambizioso obiettivo di tutela del clima.
Due anni dopo, a Bonn, sono state comunque lanciate nuove idee per non uscire dal gioco: «Il piano comune di lavoro, che stabilisce ambizioni più a breve termine, o il dialogo Talanoa tra i ministri nel periodo successivo al 2020, sono approcci validi», sostiene Graf.
Un grande obiettivo di questa conferenza consisteva nel fissare le regole per l'attuazione dell’accordo di Parigi comunemente siglato. In questo, Bonn ha fallito: abbiamo ottenuto solo documenti con un guazzabuglio di pareri. Manuel Graf: «Mettere a punto il regolamento tra un anno in Polonia, come previsto, resta un obiettivo fattibile. Ma ora rischiamo molto di più di ottenere un cattivo risultato o addirittura accumulare ulteriori ritardi.»
Durante la conferenza sono giunte anche brutte notizie: dopo tre anni di pausa, le emissioni globali di CO2 nel 2017 sono tornate a salire, e la politica attuale sta pilotando il mondo verso un riscaldamento climatico di 3,4 gradi (a fronte di un obiettivo stabilito di contenimento il più possibile sotto 1,5 gradi). Ancora Graf: «Tutti i paesi devono, e possono, fare molto di più per il clima.» Questo vale soprattutto per la Svizzera che, in un raffronto internazionale, si è posta un debole traguardo per il 2030.
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Susanna Petrone, Servizio stampa WWF Svizzera, susanna.petrone@wwf.ch, 076 552 18 70