Mekong: la foresta pluviale è a rischio
Solo un terzo della superficie originale delle foreste dei Paesi del Greater Mekong è già scomparso. In un rapporto pubblicato oggi, il WWF lancia un grido d’allarme e chiede un intervento immediato. Un intero ecosistema, e con esso la fonte di sostentamento di milioni di persone, è posto in grave pericolo dal disboscamento delle foreste. La foresta va protetta: ora e subito.
La regione del Greater Mekong - una delle zone del pianeta con la maggior densità boschiva - dal 1970 ad oggi ha perso un terzo della sua foresta e se non si adottano immediatamente misure per la tutela e il ripristino delle foreste naturali, entro il 2030 un altro terzo andrà perso.
All’interno del rapporto del WWF "Pulse of the Forest" si trovano due valutazioni: da una parte vengono descritte le peculiarità delle varie zone, dall’altra il potenziale delle foreste della regione del Greater Mekong, composta da Myanmar, Tailandia, Laos, Cambogia e Vietnam. La regione – come ha accertato il WWF – è una delle undici zone interessate dalla deforestazione a livello globale: nei prossimi decenni, ben l’80% delle foreste saranno a rischio.
"Gli ecosistemi delle foreste del Mekong sono una sorta di turbomotori che muovono l’economia e la vita nel Sudest asiatico. Le foreste stanno però andando perse a una velocità allarmante e dobbiamo cambiare il nostro approccio al riguardo", riferisce Simone Stammbach, Responsabile Foresta di WWF Svizzera. "Le persone e i progetti presentati nel nostro ultimo rapporto attestano che ci sono speranze e possibilità per avere buone fonti di sostentamento tutelando nel contempo le foreste, il mondo animale e i vantaggi di un ecosistema sano." Thibault Ledecq, Coordinatore Regionale Foreste del WWF, riassume il concetto in questi termini: "Dovremmo evitare di attendere che siano gli altri ad agire. Il futuro delle foreste del Mekong è nelle nostre mani." Nel suo rapporto, il WWF espone un elenco di soluzioni volte ad assicurare la sopravvivenza delle foreste. A titolo esemplativo, il WWF chiede ai rappresentanti dei governi e alle aziende di inserire finalmente nelle loro catene di creazione del valore un’economia forestale responsabile.
L’espansione agricola, le piantagioni di caucciù, l’utilizzazione forestale legale e illegale nonché la costruzione di strade, dighe di sbarramento e altre infrastrutture stanno attualmente decimando le foreste. Tutto ciò sfocia in un’estrema riduzione della biodiversità nonché nella distruzione degli spazi vitali delle popolazioni che vivono nella regione, degli animali e dei vegetali: basti ricordare che le nuove specie di vertebrati e di vegetali scoperte negli ultimi 20 anni nelle foreste del Mekong sono state oltre 2'200. Non solo. La distruzione della foresta esercita un influsso diretto anche sull’approvvigionamento di acqua potabile per milioni di persone e su dozzine di fiumi, il Mekong incluso, che ogni anno fornisce più di 4,5 milioni di tonnellate di pesce.
Il rapporto del WWF riporta impressionanti storie di vita di persone che lavorano senza sosta per arrestare la distruzione della foresta e preservare così la loro fonte di sostentamento, dimostrandoci che il mantenimento della foresta ha un influsso diretto sul benessere del genere umano.
Contatto: Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, susanna.petrone@wwf.ch, +41 76 552 18 70