Politica ambientale: è giunto il momento di cambiare rotta
Le principali organizzazioni ambientaliste si aspettano che il nuovo Parlamento cambi rotta sulla politica ambientale, come atteso da tempo. E delle leggi che tengano effettivamente conto delle scoperte scientifiche.
La crisi climatica deve diventare una priorità
Solo in questo modo la Svizzera può adempiere agli impegni presi con l'Accordo di Parigi ed evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica. Spetta al nuovo Parlamento migliorare significativamente l'inadeguata proposta del Consiglio degli Stati in materia di legge sulla CO2: entro il 2030 le emissioni nazionali di gas a effetto serra devono essere ridotte di almeno il 60%, invece di un mero 30%. Urgono misure nel settore finanziario, tra le principali cause dell’inquinamento da CO2, nonché un'ulteriore legislazione per ampliare le energie rinnovabili e aumentare l'efficienza energetica. I gruppi ambientalisti esigono inoltre una tassa più elevata sui biglietti aerei, in particolare per i voli commerciali e di prima classe, ovvero quelli più dannosi per il clima.
Un’inversione a 180 gradi per la protezione della biodiversità
La Svizzera soffre non solo di una crisi climatica, bensì anche di una crisi della biodiversità. Per quanto riguarda la tutela della biodiversità e la pianificazione territoriale, il nuovo Parlamento deve recuperare il ritardo, trascurato durante l'ultima legislatura. Le iniziative dei cittadini a favore di biodiversità e paesaggio, lanciate all'inizio dell'anno, forniscono in tale contesto l'impulso necessario. È inoltre imprescindibile apportare una correzione alla revisione della legge sulla caccia e la protezione, completamente sbagliata: le associazioni ambientaliste stanno al momento raccogliendo le firme per il referendum contro questa revisione. A seguito del referendum del prossimo anno, la legge dovrà essere riallineata al suo scopo originario: la conservazione della biodiversità e la protezione delle specie in via di estinzione devono avere un posto all’interno della legge.
Introdurre dei paletti per una politica agricola completamente rivista
Quantità decisamente troppo alte di pesticidi entrano nei nostri fiumi e torrenti. Dosi eccessive di azoto danneggiano foreste e torbiere. Di conseguenza, l'estinzione degli insetti e la perdita delle specie continuano senza sosta. Le emissioni di gas a effetto serra causate dall'agricoltura sostengono il cambiamento climatico. Per risolvere tali problemi ambientali, è necessaria una politica agricola ambiziosa per il periodo successivo al 2022: una produzione completamente ecologica e rispettosa degli animali. Questo è ciò per cui lavoreranno le principali associazioni ambientaliste.
Citazioni
Urs Leugger-Eggimann, Segretario Centrale di Pro Natura e Presidente di Alleanza Ambiente
"Più di un terzo di tutte le specie animali e vegetali in Svizzera è in pericolo. Se vogliamo mantenere un ambiente sostenibile, nei prossimi quattro anni il nuovo Parlamento dovrà prendere decisioni chiare in merito al clima, alla biodiversità e alla tutela del paesaggio".
Thomas Vellacott, CEO di WWF Svizzera
“Vogliamo i fatti, non solo parole. Ciò che i nostri politici faranno nei quattro anni a venire avrà un impatto decisivo sulla vita dei nostri figli e nipoti. Continueremo su questa strada”.
Iris Menn, Amministratore Delegato di Greenpeace Svizzera
"Manca pochissimo. Questa legislatura è un'opportunità storica e decisiva di ristrutturare il Paese correttamente dal punto di vista ecologico e sociale, in modo che le persone possano vivere di nuovo in armonia con la natura".
Anders Gautschi, Amministratore Delegato di ATA
"Il traffico resta ancora uno dei maggiori responsabili del cambiamento climatico. Nei prossimi anni dovremo intervenire con urgenza e concretamente per ridurre l'impatto ambientale dei trasporti".
Werner Müller, Amministratore Delegato di BirdLife
"Nella nuova legislatura, lo sviluppo e l'espansione dell'infrastruttura ecologica costituiranno uno degli importanti compiti di Parlamento e governo. La crisi della biodiversità in Svizzera dimostra che non possiamo più attendere nell’attuare la Biodiversità svizzera in rete, già varata dal Consiglio federale nel 2012, insieme ai Cantoni e ai Comuni".
Nils Epprecht, Amministratore Delegato della Fondazione Svizzera per l'energia
"La Svizzera continua a placare la sua fame di energia per oltre due terzi con petrolio e gas, dannosi per il clima. La transizione energetica sta progredendo solo a passo di lumaca. La politica deve fornire urgentemente un impulso maggiore".
Django Betschart, Responsabile politica, Iniziativa delle Alpi
"La popolazione svizzera ha conferito ai propri rappresenti nella Berna federale un chiaro mandato a favore di un'efficace politica di protezione alpina. Il futuro Parlamento avrà il compito di lanciare misure pionieristiche per il trasporto merci rispettoso del clima. Cogliamo questa opportunità! Le generazioni future nelle zone montane ci ringrazieranno".
Contatto
Stella Jegher, Responsabile politica Pro Natura, Tel. 061 317 92 22
Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, Tel. 076 552 18 70
Anders Gautschi, Direttore ATA Associazione traffico e ambiente, Tel. 079 960 11 71
Rita Haudenschild, Direttrice Fondazione svizzera dell'energia, Tel. 078 623 18 23
Nils Epprecht, Direttore Fondazione svizzera dell'energia, Tel. 077 455 99 79
Werner Müller, Direttore SVS/BirdLife Svizzera, Tel. 079 448 80 36
Django Betschart, Responsabile politica, Iniziativa delle Alpi, Tel. 076 451 99 77