Bloccato il cambiamento: la lobby agricola si impone ancora
Ora è definitivo: la nuova politica agricola PA22+ è fallita. In questo campo la politica opta quindi per un arresto anziché per il cambiamento. Ciò significa continuare ad escludere un’agricoltura lungimirante e sostenibile. I costi di questa politica miope andranno a carico dell'ambiente e delle generazioni future.
- Sotto la pressione della lobby agricola, l'intera consultazione della nuova politica agricola 22+ è stata sospesa. In questo modo si accantona la tanto necessaria riforma dell'agricoltura svizzera orientata verso una maggiore sostenibilità.
- Di conseguenza, cattive pratiche come le eccedenze troppo elevate di azoto causate dalle importazioni di mangimi per animali, i residui di pesticidi nell'acqua potabile o l'eccessivo sfruttamento del suolo persisteranno per anni e anni.
- Solo con un'agricoltura specifica rispetto alle condizioni locali riusciremo a conservare le risorse naturali e preservare la biodiversità.
Citazioni:
Eva Wyss, responsabile del progetto Agricoltura di WWF Svizzera:
«In agricoltura abbiamo le soluzioni per proteggere la natura E fornire alla nostra popolazione prodotti di alta qualità. Tuttavia, per attuarle con successo, è necessario creare le giuste condizioni quadro».
Alexandra Gavilano, responsabile del progetto Agricoltura presso Greenpeace Svizzera:
«Per anni l'amministrazione ha lavorato alla PA22+, ha condotto una consultazione e tenuto innumerevoli workshop. È finito tutto nella spazzatura».
Patrik Peyer, responsabile del progetto Agricoltura presso BirdLife Svizzera:
«L’articolo 104a della Costituzione federale prevede una produzione locale ed efficiente degli alimenti. Creiamo finalmente i presupposti per questo tipo di agricolatura».
Marcel Liner, responsabile Politica agricola presso Pro Natura:
«La maggioranza parlamentare si comporta come se si potesse ignorare la progressiva moria di specie e l’impoverimento degli habitat sul territorio. Per quanto riguarda il settore agricolo, la politica se ne infischia e non fa nulla per combattere la crisi di perdita di biodiversità».
Con la sospensione della PA22+, la lobby agricola ha prevalso in Parlamento. Ciò è sorprendente, perché in sede di consultazione la nuova politica agricola del consigliere federale dell’UDC Guy Parmelin aveva trovato ampio sostegno: i Cantoni, Bio Suisse, IP-Suisse[AS1] , i produttori lattiero-caseari svizzeri, economiesuisse[AS2] , PLR, PS, PVL, PBD e Verdi nonché IG Detailhandel si erano dichiarati favorevoli.
Tutti hanno richiesto un progresso piuttosto che una situazione di stallo in agricoltura. Alla luce della cattiva gestione di questo settore, urge infatti un cambiamento: non si raggiunge nessuno dei 13 obiettivi ambientali per l'agricoltura, vi sono numerosi incentivi statali dannosi per la biodiversità e lo sfruttamento decisamente intensivo del suolo mette in pericolo la sicurezza degli approvvigionamenti.
Uno schiaffo alla popolazione
Il fatto che la PA22+ non venga inserita nella discussione parlamentare è uno schiaffo alla popolazione che, secondo i sondaggi, vorrebbe un'agricoltura più rispettosa dell'ambiente e sarebbe disposta a finanziarla. La decisione va a solo vantaggio del settore agroalimentare, che beneficia del sistema odierno e lo difende con tutti i mezzi a sua disposizione. Consumatori, organizzazioni progressiste di produttori e natura: restano tutti a bocca asciutta.