È tempo di un piano B contro la crisi climatica
Il WWF accoglie con rammarico la vittoria del "No" alla legge sul CO2. Nonostante il risultato odierno, la Svizzera deve onorare i suoi impegni nell'ambito dell'accordo di Parigi sul clima e dare il suo contributo alla lotta contro la crisi climatica. Ora va ridefinito il modo per raggiungere questo obiettivo.
Per il WWF è chiaro: il No di oggi alla legge sul CO2 è una richiesta di elaborazione di un piano B per combattere la crisi climatica. Con città, comuni, Cantoni, decine di associazioni del mondo economico, numerose aziende e più di 100 organizzazioni per la protezione del clima, l'ampia alleanza a sostegno della legge sul CO2 è una solida base per portare avanti, insieme a gran parte della popolazione, una coalizione decisa a contenere la crisi climatica.
Thomas Vellacott, CEO di WWF Svizzera sul risultato della votazione:
«Non ci resta molto tempo per lottare contro la crisi climatica. Dobbiamo sviluppare un piano B adesso e metterlo rapidamente in pratica. Esortiamo tutti i nostri partner, dai comuni alle città, fino ai Cantoni, alle aziende, alle associazioni del mondo economico e alle ONG, ad andare avanti insieme alla popolazione per formare una coalizione decisa a portare avanti in tempi brevi l'abbandono di petrolio e gas».
«Stati Uniti, Cina, Unione Europea: il mondo intero sta agendo per una maggiore protezione del clima. Anche la Svizzera deve rispettare l'accordo di Parigi sul clima per fermare insieme il riscaldamento globale e il WWF si impegnerà affinché il nostro Paese faccia la sua parte in questo sforzo congiunto».
«Il nostro obiettivo resta quello di fare in modo che, prima del 2040, la Svizzera riduca a zero le sue emissioni nette di gas serra. In base ai risultati scientifici, è questo l'obiettivo necessario per prevenire una catastrofe climatica e assicurare alle prossime generazioni un futuro degno di essere vissuto. Ora va ridefinito il percorso per raggiungerlo».
«Chi oggi ha vinto le elezioni è responsabile del nostro domani. La Svizzera causa già danni climatici pari a circa 20 miliardi di franchi all'anno. L'esperienza all'estero mostra che la lobby del petrolio è sempre più spesso chiamata a rispondere delle sue responsabilità in tribunale».
«Il voto di oggi dimostra che abbiamo bisogno di una politica climatica comprensibile per tutti. Che si tratti del settore finanziario, di quello aereo o agricolo, il WWF si impegnerà per una politica climatica ambiziosa e allo stesso tempo ragionevole in ciascuno di questi ambiti».
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