WWF: il Mediterraneo, un bene prezioso
Secondo uno studio pubblicato oggi dal WWF, il valore economico stimato per il Mediterraneo è pari ad almeno 5600 miliardi di dollari americani. L’eccessivo sfruttamento delle risorse minaccia il funzionamento di questi ecosistemi, fondamentale per la vita marina. Per questo il WWF si impegna per migliorare la tutela del mare nella regione mediterranea.
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EconomiaDai 46 mila chilometri di coste del Mare Mediterraneo dipende la vita di circa 150 milioni di persone. Il mare ha infatti un ruolo fondamentale per le economie delle singole regioni e per l’interesse generale delle collettività che vi abitano. Uno studio pubblicato oggi mostra che gli ecosistemi del Mediterraneo sono soggetti a una pressione sempre crescente e molti risultano eccessivamente sfruttati.
Lo studio «Reviving The Economy Of The Mediterranean Sea», nato per iniziativa del WWF e del Boston Consulting Group, evidenzia i vantaggi economici che il Mediterraneo è grado di offrire ai Paesi che si affacciano sulle sue rive. Solo il valore economico stimato per le risorse naturali di questo mare risulta pari ad almeno 5600 miliardi di dollari. L’output economico annuale (Gross Marine Product, GMP) del Mediterraneo equivale ad almeno 450 miliardi di dollari. Per rendere l’idea: se il Mediterraneo costituisse un’economia a sé, sarebbe la quinta della regione dopo Francia, Italia, Spagna e Turchia.
Per preservare un modello economico sostenibile nell’area mediterranea, lo studio propone sei priorità strategiche basate sugli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Tra questi rientra l’introduzione di forme di economia neutrali in termini di emissioni di CO2 in grado di adeguarsi al cambiamento climatico, sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile, ridurre l’impronta ecologica del turismo di massa e puntare sullo sviluppo sostenibile del turismo e della pesca.
Demetres Karavellas, CEO del WWF Grecia commenta: «Questo studio mostra quanto sia importante la tutela ambientale per il Mediterraneo. In passato sono state fatte promesse per la protezione dei mari, ma ormai il tempo stringe. Dobbiamo occuparci subito e a 360° della tutela degli ambienti marini se vogliamo preservare la salute del Mediterraneo anche in futuro.»
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