Vedere foreste invece di semplici alberi: la «Forest Landscape Restoration Initiative» in Africa
Il ripristino delle foreste distrutte e danneggiate va a beneficio del clima, della biodiversità e delle persone. Nell'ambito di un movimento mondiale, il WWF sostiene il ripristino dei paesaggi forestali con la «Forest Landscape Restoration Initiative», insieme alla popolazione locale.
Argomenti correlati:
Foresta pluvialeDeforestazione, incendi boschivi, cambiamenti climatici: le nostre foreste sono sotto pressione in molti luoghi in tutto il mondo. Ogni anno si continuano a disboscare 10 milioni di ettari. Non solo le foreste vengono completamente distrutte, ma aumenta anche il cosiddetto degrado forestale: si tratta di casi in cui, ad esempio, la biodiversità in proporzione alla superficie risulta essere in declino. Di conseguenza, le foreste diventano maggiormente suscettibili alle malattie e agli incendi, oppure riescono ad assorbire meno CO2. Particolarmente preoccupante è il fatto che quasi la metà delle foreste globali sia gravemente minacciata dal degrado.
Le foreste dovrebbero ritrovare la propria funzione originaria
Il WWF si impegna a ripristinare i paesaggi forestali distrutti o degradati in tutto il mondo: questo ripristino paesaggistico interessa sempre intere regioni. L'obiettivo non è semplicemente piantare più alberi possibile, bensì permettere che l'area forestale ripristinata riacquisti la sua funzione originaria. Il ripristino dei paesaggi forestali è quindi più di una semplice riforestazione. Proprio come la rigenerazione naturale delle foreste con e senza interventi, tale misura può includere un’amministrazione ottimale delle aree di tutela forestale, la gestione delle risorse idriche e la lotta contro le cause della distruzione delle foreste. L’aspetto di maggiore rilievo è sempre la conservazione delle foreste esistenti.
Anche il miglioramento delle condizioni di vita di coloro che vi risiedono è un obiettivo. Ecco perché lavoriamo non solo con i governi e le imprese, ma anche a stretto contatto con le comunità locali e le popolazioni indigene. In molti luoghi, vengono inoltre istituiti boschi cedui per garantire il sostentamento della popolazione locale e, ad esempio, l’approvvigionamento di legna da ardere.
Il ripristino forestale: un’idea del WWF
Circa 20 anni fa il WWF ha sviluppato congiuntamente all'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) l'approccio del ripristino del paesaggio forestale, detto in inglese Forest Landscape Restauration (FLR). Da allora esso è stato introdotto in tutti i continenti e rappresenta ad oggi uno degli approcci più importanti per invertire la perdita e la distruzione delle foreste, supportato e messo in atto da governi e organizzazioni internazionali nel mondo intero.
Ripristinare i paesaggi forestali distrutti non è affatto un compito facile. Le difficoltà includono un sostegno finanziario limitato da parte dei governi, un monitoraggio inadeguato e un basso coinvolgimento delle popolazioni indigene, delle comunità locali nonché del settore privato.
L’impegno del WWF in Africa
Il WWF lavora insieme ai propri partner in tutto il mondo da diversi anni per creare e accelerare le iniziative di FLR, Africa inclusa. Nell’ultimo decennio, questo continente ha perso oltre 4 milioni di ettari netti di foresta l'anno. Le principali cause della perdita delle foreste e del degrado del suolo in Africa sono diverse: l'espansione agricola dei piccoli proprietari, l'allevamento di animali di piccola taglia come capre o pecore, la produzione di carbone vegetale e l'approvvigionamento di legna da ardere. Molti di questi fenomeni sono conseguenze della crescita demografica e dalla povertà rurale. In qualità di partner tecnico dell'African Forest Landscape Restoration Initiative (AFR100), il WWF supporta i governi e gli ulteriori gruppi di interesse nel garantire lo sviluppo di adeguate misure di conservazione sociali e relative alla biodiversità, per sostenere l'attuazione di iniziative di FLR su larga scala. Questa attività del WWF mira quindi a identificare dei modi per sostenere e rafforzare gli sforzi dei governi, delle popolazioni locali e indigene, del settore privato e della società civile. Nell'ambito di AFR100, 31 paesi in tutto il continente africano si sono impegnati a ripristinare circa 128 milioni di ettari di terra in Africa entro il 2030 (stato: gennaio 2022). Il WWF è attivo in nove paesi: Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Madagascar, Mozambico, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
Nella nostra galleria fotografica ti mostriamo una selezione del nostro operato in loco:
Un approccio di successo
Il ripristino dei paesaggi ha senso a livello economico e porta con sé numerosi vantaggi, tra cui benefici ambientali come la tutela dei servizi ecosistemici (protezione del suolo dall'erosione, impollinazione, ciclo dei nutrienti e capacità di stoccaggio dell'acqua nel suolo), cruciali per la produttività agricola sia a breve che a lungo termine. Ciò include anche benefici per la biodiversità, quali la prevenzione dell'estinzione delle specie e la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la cattura del carbonio. Le misure volte a ripristinare i paesaggi forestali contribuiscono anche alla sicurezza alimentare e idrica e al miglioramento dei mezzi di sussistenza.
L'approccio del WWF, dei suoi partner e di molti altri attori sta avendo successo: tra il 2000 e il 2020, circa 59 milioni di ettari di foresta in tutto il mondo sono ricresciuti o sono stati ripristinati: un'area pari alle dimensioni della Francia! Il potenziale del ripristino delle foreste è enorme: le ricerche mostrano che a livello mondiale gli ettari che si qualificano per il restauro superano i due miliardi. Una superficie più grande dell’intero Sud America!
Cosa puoi fare tu
Sostieni il nostro lavoro di tutela delle foreste con una donazione. In qualità di socio, aumenti anche il peso politico della nostra voce. Insieme possiamo fermare la deforestazione e ricostituire questi habitat ricchi di specie!
Questo progetto è sostenuto dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) con contributi di base.