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Elephant Officer di WWF Kenya ha esaminato con il binocolo per gli elefanti
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18 ottobre 2021

L’elefante nella stanza – Dal conflitto alla coesistenza

È facile dire che le specie minacciate vanno protette. Ma come si fa quando ci si ritrova un elefante in giardino, quando le tigri sbranano le pecore e gli orsi polari mettono in pericolo le abitazioni in legno? Proteggere con successo le specie significa anche mettere a punto insieme alla popolazione locale una serie di misure che rendano possibile la convivenza tra le persone e gli animali selvatici. Eccone quattro esempi.

In tutto il mondo le cause dei conflitti tra esseri umani e animali selvatici sono numerose e complesse: l’espansione delle superfici agricole, il disboscamento a scopi industriali, l’estrazione di materie prime e lo sviluppo delle infrastrutture minacciano gli habitat naturali degli animali selvatici, riducendo pericolosamente le distanze con l’essere umano. Ma anche il cambiamento climatico riveste un ruolo importante in questo fenomeno, perché la siccità o le inondazioni cambiano gli habitat costringendo gli animali ad adattarsi alle nuove condizioni ambientali oppure a spostarsi. Maggiori sono gli spazi occupati dalle persone, più piccoli diventano quelli in cui gli animali selvatici possono trovare rifugio e, di conseguenza, aumentano le superfici utilizzate in comune da uomini e animali selvatici. In una situazione del genere, i conflitti sono inevitabili.

Conseguenze ecologiche ed economiche

Laddove gli animali selvatici distruggono campi e coltivazioni, può essere in pericolo la sicurezza alimentare della popolazione locale. A volte gli animali diventano addirittura una minaccia per la vita e l’incolumità fisica: se vengono lasciate sole a far fronte a tali situazioni, le persone e le comunità coinvolte uccidono gli animali per proteggere se stesse e i loro raccolti. Le misure precauzionali di sicurezza e di gestione, a loro volta, hanno costi che vengono sostenuti in maniera sproporzionata da coloro che vivono nelle immediate vicinanze degli animali selvatici e che spesso rappresentano alcune delle comunità più povere del pianeta. Ma tutti noi beneficiamo della conservazione delle specie e, per estensione, di ecosistemi sani a livello globale.

Misure di successo per la coesistenza con gli animali selvatici

Il WWF sostiene le comunità locali nello sviluppo e nell’implementazione di misure di protezione efficaci e di facile attuazione per evitare i conflitti tra esseri umani e animali selvatici. Ecco quattro esempi di misure di successo realizzate con i nostri progetti.

1 India: squadre mobili di intervento per le tigri

Da molti anni il WWF collabora con il governo e le comunità locali in Nepal e in India per prevenire i conflitti con le tigri. Fanno parte delle misure anche le cosiddette squadre di intervento per le tigri, che si recano immediatamente sul posto in caso di problemi o se una tigre assume un comportamento minaccioso. È stato un successo: nel giugno 2021, per esempio, la squadra ha catturato una tigre che si aggirava ripetutamente nei pressi di un villaggio per rilasciarla in natura altrove.

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Una famiglia di tigre passa attraverso un paesaggio erboso
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Tiger-Eingreiftruppe ist sofort vor Ort in Nepal

Le squadre di intervento per le tigri sono immediatamente sul posto se una tigre si comporta in modo vistoso.

2 Zambia: «bombe» al peperoncino contro gli elefanti

Gli elefanti hanno un olfatto particolarmente sviluppato e possono fiutare le fonti d’acqua e di cibo da una distanza di diversi chilometri. Non sorprende, quindi, che riescano a fiutare il mais dei contadini - una potenziale fonte di cibo per questi pachidermi - anche solo passando nelle vicinanze. Una soluzione efficace, semplice ed economica per tenere questi animali lontani dai campi è la cosiddetta bomba al peperoncino: tutto intorno ai campi vengono formati mucchi di sterco di elefante essiccato mescolato a peperoncini piccanti. Fatti bruciare inserendovi all’interno carboni ardenti, producono un fumo acre che tiene lontani gli elefanti.

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Elefanti africani in esecuzione nel parco nazionale Amboseli, in Kenya
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Chili-Bombe, die in Namibia gegen Elefanten eingesetzt wird

Una soluzione efficace, semplice ed economica per tenere questi animali lontani dai campi è la cosiddetta bomba al peperoncino.

3 Namibia: in mountain bike per proteggere i leoni

Il lavoro degli addetti alla protezione dei leoni è quello di sorvegliare i terreni agricoli e avvisare gli agricoltori se ci sono leoni nella regione, in modo che si possa radunare il bestiame in recinti sicuri durante la notte. Inoltre, i leoni che si aggirano nelle vicinanze dei terreni agricoli sono stati dotati di un localizzatore GPS. L’equipaggiamento degli addetti alla protezione dei leoni include mountain bike, ma anche telefoni e trasmettitori GPS. Se un animale si avvicina a un villaggio o al bestiame, scatta un allarme e viene inviato un SMS, in modo che gli addetti possano accorrere in soccorso e scacciare gli animali con luci, rumori e fuochi.

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due leoni
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Bauer mit löwensicherem Zaun

Recinzioni alte e coperture proteggono il bestiame dagli attacchi dei leoni.

4 Artico: stoccare il cibo a prova di orso

Lo scioglimento dei ghiacci marini riduce sempre di più l’habitat degli orsi polari e il numero delle loro prede. Di conseguenza, questi animali si avvicinano sempre più spesso agli insediamenti umani in tutta la regione artica. Il WWF aiuta le popolazioni delle zone artiche a formare pattuglie che tengono gli orsi polari lontani dagli insediamenti. Inoltre collaboriamo con le comunità locali per sviluppare sistemi di stoccaggio di cibo e rifiuti a prova di orso.

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madre Orso polare con il cub
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Bärensicherer Abfallcontainer in Churchill, Kanada

Gli orsi polari si avvicinano sempre più agli insediamenti umani. I contenitori di rifiuti a prova di orso sono quindi particolarmente importanti.

Coesistenza anche in Svizzera: vivere insieme al lupo

I conflitti tra esseri umani e animali selvatici non avvengono solo in Paesi lontani: anche in Svizzera grandi predatori come orsi, lupi e linci sono ritornati nelle regioni alpine. Si tratta di una buona notizia per la biodiversità che, tuttavia, richiede anche adattamenti e compromessi da parte delle popolazioni di montagna. Il WWF sostiene queste popolazioni nello sviluppo di misure di coesistenza con il lupo che siano di facile attuazione. Ci impegniamo, per esempio, a sostenere gli agricoltori di montagna con misure efficaci di protezione del bestiame. Promuoviamo un mix tra misure innovative e interventi ormai collaudati, come i sistemi di allarme rapido contro gli attacchi dei predatori e i progetti di volontariato che aiutano gli allevatori a proteggere il bestiame.

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Calanda Wolf, Graubünden
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Frau schreitet voran an Herdenschutzhundkurs

Anche in Svizzera, la coesistenza con i grandi predatori richiede compromessi e nuove soluzioni.

Vuoi saperne di più?

Il rapporto "A Future for All: The Need for Human-Wildlife Coexistence" del WWF e del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente analizza gli impatti della coesistenza tra esseri umani e animali selvatici e i problemi urgenti, ma spesso troppo poco considerati, legati a tale processo. Il rapporto evidenzia soluzioni basate su numerosi esempi di progetti e dimostra che la coesistenza pacifica tra esseri umani e animali selvatici è possibile!

Cos’altro puoi fare tu

Sostieni il nostro lavoro per la protezione delle specie in pericolo con una donazione oppure iscriviti al WWF. In questo modo ci aiuterai a sostenere in loco le comunità nella gestione a lungo termine degli animali selvatici e a impegnarci politicamente per il raggiungimento di migliori condizioni quadro per una coesistenza pacifica.

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Jaguar nella giungla

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Panda appollaiato sull'albero

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