
Economia e natura: modus operandi imprenditoriale nel rispetto della natura
Lo sviluppo e l'attuazione di una strategia efficace e credibile per una gestione responsabile delle risorse naturali costituiscono una sfida importante. Con anni di esperienza alle spalle, una rete mondiale di esperti e un'ampia gamma di strumenti, il WWF sostiene le imprese nel farvi fronte.
Argomenti correlati:
EconomiaChe si tratti di cibo, abbigliamento, veicoli o elettronica: tutto ciò che utilizziamo trae origine dalla natura. Diverse materie prime quali petrolio, rocce, cotone, cacao, legname e metalli stanno alla base della nostra economia, e tuttavia sovente vengono estratte e utilizzate senza considerazione alcuna per la natura stessa. Con i suoi processi di tintura e finitura, la produzione tessile contribuisce ad esempio a circa il 20% dell'inquinamento idrico globale. Si tende a superare sempre più i limiti del nostro pianeta, gravando eccessivamente sulla natura. Il paradosso però è che i modelli di business di numerose aziende si basano su ecosistemi intatti.
Oltre il 50% della produzione economica globale (PIL) dipende dalla natura e dai suoi servizi (sorgente: WEF).
Il sistema economico globale dipende dalla natura. Le imprese dovrebbero pertanto considerare la tutela ambientale non alla stregua di un impegno caritatevole, bensì come intervento imprescindibile per assicurare la continuità a lungo termine delle proprie attività commerciali. Tuttavia, il comparto non deve meramente riconoscere il proprio impatto sulla natura, ma anche la propria dipendenza da quest’ultima. L'impollinazione delle colture da parte degli insetti, il miglioramento della qualità dell'aria grazie alle foreste, la fornitura di acqua potabile pulita e l'approvvigionamento degli alimenti sono requisiti indispensabili per un'economia ben funzionante. Secondo le stime della Banca Mondiale, il crollo di tali servizi, finora forniti gratuitamente dall’ambiente, comporterebbe costi annuali aggiuntivi pari a 2,7 trilioni di dollari statunitensi.

Essendo responsabili delle proprie attività economiche, le imprese ricoprono un ruolo cruciale nello sfruttamento responsabile e nella tutela delle risorse naturali.
Ecco le quattro chiavi di volta che possono coadiuvare le aziende nello sviluppo di una strategia commerciale verde:
1. Da dove si comincia?
Le imprese devono anzitutto svolgere un’attenta analisi commerciale: da un lato, per comprendere le ricadute ambientali delle proprie attività (ad es. l'estrazione e l'impiego delle materie prime); dall’altro, è importante essere consci della misura in cui esse stesse dipendono dalle risorse o dagli ecosistemi da cui queste risorse discendono.
La trasparenza lungo l'intera catena del valore è decisiva per ben capire la provenienza delle materie prime e l'impatto della loro estrazione e lavorazione sull’ambiente. Solo con alla mano un chiaro quadro di tali processi si possono riconoscere i rischi e affrontarli in modo mirato. Questa è la base su cui poi sviluppare una strategia di sostenibilità efficace e credibile, che minimizzi le conseguenze negative applicando misure scientificamente valide.
Riferimenti come l'SBTN e strumenti pratici tra cui la «WWF Risk Filter Suite» possono aiutare nell’identificazione delle aree prioritarie di intervento e, in ultima analisi, a allineare maggiormente gli obiettivi aziendali ai limiti di carico del pianeta.
In conclusione: la trasparenza lungo le catene di approvvigionamento è fondamentale per comprendere l'impatto delle imprese sulla natura e organizzare così le catene del valore in modo più sostenibile. Pertanto, la conoscenza da parte delle aziende delle fonti esatte delle materie prime impiegate, insieme alle condizioni di estrazione e produzione, è davvero cruciale.


2. Obiettivi ambiziosi e miglioramento continuo
Sulla base di un'analisi completa delle proprie attività, le imprese possono porsi obiettivi efficaci, intervenendo di conseguenza: i rischi identificati lungo le catene del valore vengono così minimizzati ed aggirati. Ad esempio, le aziende dovrebbero impegnarsi a eliminare deforestazione e conversione dalle catene di approvvigionamento, rendendole DCF, ovvero «deforestation and conversion free».
Inoltre, negli obiettivi andrebbero integrate misure ad hoc volte alla protezione e alla promozione della natura. A livello commerciale, traguardi ambiziosi e misurabili sono rilevanti, ma è fondamentale anche attuarli con coerenza e fornendo un reale contributo ecologico. La richiesta dovrebbe orientarsi verso ciò che è ecologicamente necessario, e non soltanto su ciò che pare fattibile a livello imprenditoriale.
In conclusione: le aziende dovrebbero porsi obiettivi ambiziosi, supportati da una solida base scientifica, al fine di abbattere il proprio impatto sulla natura; dovrebbero inoltre promuovere la conservazione degli ecosistemi in pericolo e il ripristino di quelli danneggiati.
Il concetto di confini planetari definisce i limiti di pressione per nove beni ambientali essenziali per la vita sul nostro pianeta. Se questi limiti vengono superati nel lungo periodo, non sarà più possibile garantire una vita sicura sul nostro pianeta. Questo concetto relativamente nuovo si è ormai affermato come approccio scientificamente valido. La traduzione di queste conoscenze in obiettivi concreti di protezione degli ecosistemi e lo sviluppo di obiettivi basati sulla conoscenza per le aziende rappresenta un lavoro pionieristico. Per questo motivo il WWF concorda anche obiettivi di processo nell'ambito di ambiziosi partenariati per testare nuovi metodi e forme di cooperazione tra le diverse parti interessate. Per saperne di più, leggi qui.
3. Trasparenza e comunicazione
Per molte aziende, rilevare lo stato attuale delle cose e creare trasparenza nelle catene di approvvigionamento diventa laborioso: ecco perché è fondamentale che le imprese tengano resoconti regolari in merito allo stato di raggiungimento degli obiettivi, il che consente di riconoscere e correggere le lacune e i cambi di rotta. Sono elementi in grado di influenzare le richieste e la collaborazione con i fornitori.
A sfide simili si trovano a far fronte diverse imprese. La collaborazione interaziendale e l’elaborazione di soluzioni settoriali determinano lo sviluppo efficiente di misure di protezione e modelli aziendali maggiormente sostenibili.
Inoltre, le nuove leggi e normative e le crescenti pressioni da parte di opinione pubblica, dipendenti, clienti e investitori impongono alle aziende trasparenza crescente, spingendole a fissare obiettivi credibili e all’azione.
In conclusione: le aziende devono riferire con trasparenza sui progressi, identificare le sfide e indicare soluzioni; sono inoltre incoraggiate a condividere e divulgare questi stessi risultati.


4. Difesa pubblica di un'economia con la natura e non contro la natura
Per giungere a trasformazioni sociali e politiche la voce delle imprese risulta estremamente importante. Il WWF domanda loro pertanto di assumersi le proprie responsabilità, al di là delle proprie catene di approvvigionamento, e di impegnarsi pubblicamente per un cambiamento sistemico.
Oltre alle proprie attività, le aziende sono in grado di incarnare un ruolo trasformativo, facendosi promotrici del cambiamento. All'interno di ciascun settore, possono facilitare soluzioni a livello industriale: ad esempio, con tavole rotonde che promuovano l'ulteriore sviluppo di standard industriali o commerciali.
Possono poi spronare cambiamenti positivi mediante un impegno politico mirato, ad esempio rivendicando norme ambientali più stringenti e standard più elevati.
Non da ultimo, le aziende possono essere coinvolte in contesti strategicamente importanti, ad esempio a livello regionale, nei siti di estrazione di materie prime critiche. Le imprese possono unire le forze con ulteriori attori, quali ONG e governi, sviluppando e mettendo in pratica strategie condivise a favore della tutela degli ecosistemi. Per la conservazione della natura, è inoltre rilevante mobilitare dipendenti, fornitori, partner e clienti.
In conclusione: le imprese che si impegnano seriamente a favore della natura lo fanno anche a livello pubblico e politico.